1899 è una serie prodotta da Netflix in onda sulla piattaforma streaming dallo scorso Novembre. Alla base della produzione degli effetti speciali, la tecnologia conosciuta come The Volume, un sistema che ha come componente l’uso di Unreal Engine.
Qualche dettaglio su 1899
Sicuramente molti avranno già avuto modo di vedere la prima stagione ma ci assicureremo di non spoilerare più del necessario.
La serie, creata dagli stessi autori di Dark, è ambientata nel 1899 su una nave a vapore, il Kerberos. Qui, un gruppo di emigranti europei è diretto a New York per un nuovo inizio. I loro piani vengono sconvolti nel momento in cui iniziano a ricevere un messaggio da una nave ormai dispersa nell’Oceano da quattro mesi.
La trama, che dovrebbe essere la parte più semplice da cui partire per raccontare un progetto, è in realtà una sorta di puzzle.
La narrazione si snoda attraverso diversi generi: si passa dal dramma in costume all’horror, dall’action fino ad arrivare alla science fiction.
Ma quello che la rende una serie davvero innovativa dal punto di vista produttivo è la tecnologia usata per la realizzazione degli effetti speciali.
La Volume Technology e Unreal Engine
The Volume è l’implementazione di una tecnologia (StageCraft) sviluppata da un team formato da Richard Bluff e Rob Bredow dell’ Industrial Light & Magic (ILM) e Kim Libreri di Epic Games.
Si tratta di un set di produzione virtuale composto da un ledwall ad alta definizione in cui vengono proiettate ambientazioni 3D create in pre produzione in Unreal Engine.
Il sistema consente di girare direttamente con scenari prodotti per quella specifica scena, in grado di adattarsi in tempo reale ai movimenti di macchina.
La possibilità di cambiare scenari in tempo reale, perfettamente integrati con attori e props in primo piano così come con le telecamere, è stata una rivoluzione che fa superare a passi da gigante l’era dei green screen e della post produzione tradizionale.
Una tecnologia già impiegata nella produzione della serie live action ispirata all’universo di Star Wars, The Mandalorian, la prima nel suo genere e a cui la crew di 1899 si è ovviamente ispirata.
Il documentario su Netflix
Sempre su Netflix, potete trovare anche un documentario di una cinquantina di minuti che racconta il making of della serie.
Partendo dal casting e dai costumi fino alla realizzazione dei props e delle musiche (curate anche in questo caso da Ben Frost) si sofferma nello specifico proprio sul ruolo fondamentale che The Volume ha avuto nell’economia della produzione.
Iniziata in pieno periodo Covid, la produzione, che conta un cast tecnico e artistico internazionale proveniente da aree geografiche distanti tra loro, ha iniziato a valutare l’opzione di un set unico come unico modo per poter portare avanti la realizzazione della serie.
Questo cambiamento, raccontano Baran bo Odar, regista e produttore esecutivo e Jantje Friese, sceneggiatrice e produttrice, ha sicuramente sconvolto il loro modo di lavorare.
La creazione dei set virtuali in Unreal Engine ha richiesto moltissima pre produzione.
Sono partiti dallo scouting delle location che, riprese con i droni, sono state poi realizzate nuovamente in 3D. A questo si aggiunge la scelta meticolosa del posizionamento delle telecamere in modo da coordinare tutti gli elementi in maniera organica.
Allo stesso tempo, sempre nel documentario, raccontano quanto una tecnologia come The Volume abbia moltiplicato le possibilità tecniche, artistiche e narrative di una serie così intricata e mutevole.
Unreal Engine e il Cinema
Sicuramente 1899 è un nuovo esempio di come le tecnologie legate fino ad ora solamente alla produzione di videogame si stiano facendo sempre più spazio anche all’interno del cinema.
Una rivoluzione non soltanto in termini tecnico – artistici, ma anche il modo di pensare e produrre, diventando il punto di forza di prodotti di intrattenimento digitale a 360 gradi.
Di seguito vi proponiamo il trailer del making of, direttamente dal canale YouTube di Netflix, mentre sulla piattaforma potrete vedere il documentario completo.
Link utili
Per maggiori dettagli su The Volume, potrete trovare qualche info interessante sulla pagina wikipedia dedicata a StageCraft (si tratta del nome della tecnologia, la dicitura The Volume si riferisce al ledwall montato all’interno del teatro di posa) , mentre su Collider potrete trovare un’analisi interessante della tecnologia e di come è stata utilizzata per la realizzazione di The Mandalorian.