Quante donne giocano ai videogiochi? I dati del 2023 ci mostrano che l’immagine del classico videogiocatore adolescente, uomo, chiuso nella sua cameretta è ormai superata.
Sempre più donne giocano ai videogiochi e investono nel mercato del gaming.
La parola inclusività è sempre più diffusa nella comunità globale dei videogiochi, sia per i giocatori che per gli addetti ai lavori.
Per capire i meccanismi che regolano le preferenze dei videogiocatori, le tendenze di mercato e che definiscono le figure professionali nel settore videoludico, è necessario riconoscere la crescente importanza del concetto di diversità.
Recentemente, la piattaforma di analisi dati del mercato videoludico globale, Newzoo, ha pubblicato un articolo su questo argomento.
Il report globale del mondo dei videogiochi 2023 rivela che quasi la metà degli appassionati di videogiochi sono donne e molte di loro giocano regolarmente.
Esaminiamo insieme i punti salienti dell’articolo.
Quante donne giocano ai videogiochi
Ogni sviluppatore o aspirante tale deve conoscere il proprio mercato di riferimento.
Quindi potrebbe risultare un errore grossolano dimenticare che questo è composto quasi per la metà da pubblico femminile.
Comprendere le preferenze di gioco delle donne, il modo in cui vivono le esperienze, come sviluppano e dirigono giochi, può influire non solo sulle scelte operate sui titoli stessi, ma può anche riflettersi direttamente sulla cultura videoludica.
Ridurre la sessualizzazione delle protagoniste femminili e degli NPC potrebbe aiutare a rendere le esperienze di gioco più diversificate, inclusive e con un impatto emotivo più significativo.
Una cultura del videogioco che sia inclusiva e rispettosa delle diversità di qualsiasi tipo può migliorare le esperienze di tutti i giocatori.
I dati più importanti sulle videogiocatrici
I risultati dell’indagine su quante donne giocano ai videogiochi sono estrapolati dai dati del report globale sui videogiochi di maggio 2023. Ecco alcuni punti chiave.
- Il 72% delle donne online gioca ai videogiochi, contro l’81% degli uomini.
- Il 45% delle persone che afferma di giocare ai videogiochi è donna.
- Metà delle donne che giocano investe denaro in questo settore.
- Il 36% delle donne si definisce una gamer, mentre il 31% afferma che altre persone le definiscono tale.
- Il 62% delle donne e il 65% degli uomini che giocano affermano che la diversità nei giochi è per loro un aspetto importante.
- Il 44% delle giocatrici utilizza piattaforme mobile.
Che tipo di giocatrici sono le donne?
Donne e uomini hanno rapporti differenti con il gaming quando si tratta di definire se stessi e di quanto i videogiochi siano per loro una questione identitaria e di percezione di sé.
Secondo il report del 2023, il 36% delle donne si considera una videogiocatrice, mentre il 50% degli uomini si considera tale. Inoltre, il 31% delle giocatrici viene definita gamer da altri rispetto al 44% degli uomini.
Il 44% delle donne si definisce una casual gamer, il 33% una midcore gamer e il 23% una core gamer. Per gli uomini, i dati sono del 28% (casual), 35% (midcore) e 37% (core).
Il 36% delle donne che si identificano come core gamer gioca su PC, il 38% su console e il 22% su mobile.
Invece, il 35% di coloro che si definiscono midcore gamer sceglie PC, il 36% sceglie le console e il 32% mobile.
Il 29% delle ragazze che si dichiarano casual gamer preferisce il PC, il 26% le console e il 46% i dispositivi mobili.
Perché è importante capire quante donne giocano ai videogiochi
Tutti questi dati e queste percentuali delineano un quadro molto chiaro.
Come emerge dalle indagini per il 2023, le donne rappresentano una porzione considerevole del mercato dei videogiochi e la loro passione per questa parte della loro vita è strettamente legata alla loro identità.
Un profilo che entra nettamente in contrasto con lo stereotipo del classico videogiocatore, un’immagine che fortunatamente sta diventando obsoleta.
Quindi, promuovere la diversità nei videogiochi e nell’industria videoludica diventa un elemento fondamentale sia per incontrare le preferenze e le abitudini del mercato reale, sia per aggiornare le regole dell’industria.
Un segmento così ampio (45%) merita di essere preso in considerazione quando si analizzano le preferenze e le abitudini di gioco del pubblico a cui un titolo è destinato.
Capire il ruolo fondamentale delle donne nei videogiochi è cruciale per sviluppare esperienze di gioco più inclusive e rispettose delle diversità.
Le statistiche relative al 2023 mostrano che le donne giocano su tutte le piattaforme (come PC, console e dispositivi mobili), dimostrando un coinvolgimento significativo nel gaming.
Quanto conta l’inclusione nei videogiochi?
Oltre al discorso dell’identificazione e della percezione di sé, si è preso in considerazione anche la diversità nei videogiochi in relazione al rapporto tra donne e videogiochi.
Come abbiamo riportato, nel 2023 il 62% delle donne e il 65% degli uomini hanno dichiarato che la diversità è un elemento importante nei videogiochi.
Si tratta di un dato particolarmente essenziale nelle fasi di creazione di personaggi e strutture narrative.
Tenere a mente il valore che il pubblico attribuisce alla diversità può aiutare a rendere i titoli più interessanti per quel 45% del mercato rappresentato dalle donne.
L’immedesimazione e l’identificazione di un giocatore con il personaggio svolgono un ruolo cruciale nell’esperienza di gioco. Facilitare questo compito alle videogiocatrici è un elemento da prendere seriamente in considerazione.
Inoltre, non bisogna dimenticare che il 50% delle videogiocatrici ha anche delle abitudini di spesa che vanno considerate, come menzionato sopra.
Quanto sono rappresentate le donne?
Riguardo la rappresentazione delle donne nel mondo dei videogiochi nel corso degli anni sono stati fatti progressi.
Nel corso degli anni non si può negare che ci siano state tante eroine che hanno avuto più o meno spazio all’interno di titoli di successo.
In termini di narrazione, sempre più personaggi e narrazioni femminili e non binarie sono entrati nei videogiochi, ma c’è ancora molto da fare.
Un’altra tendenza crescente è riscontrabile anche nei giochi sportivi.
Sembra infatti che si inizino a rappresentare meglio anche le atlete. Ne sono un esempio i franchise NBA 2K, NHL e EA Sports FC che hanno introdotto nei loro giochi leghe e squadre femminili.
Questo dato, ad esempio, potrebbe interessare quel 18%di videogiocatrici che per il 2023 ha dichiarato di giocare titoli sportivi mentre, per quanto riguarda gli uomini, quello sportivo è al quarto posto tra i generi preferiti.
Vuoi sapere di più sulle donne nel mondo dei videogiochi?
Gli sforzi per supportare e potenziare le donne nel mondo dei videogiochi comprendono una serie di iniziative. Queste includono la promozione della rappresentanza e della visibilità, incoraggiando più donne a partecipare a eventi di gaming, conferenze e panel. Anche i programmi di tutoraggio ed educazione svolgono un ruolo cruciale, soprattutto per le (aspiranti) professioniste del settore dei videogiochi.
Supportare e potenziare il ruolo delle donne nel mondo dei videogiochi passa anche per una serie di progetti che non si limitano alla loro rappresentazione o inclusione all’interno di una narrazione di gioco.
Anche l’industria e tutta la community possono fare molto.
Incoraggiare le donne a partecipare ad eventi di gaming, ad essere protagoniste di talk e panel, così come il tutoraggio e programmi di educazione possono svolgere un ruolo cruciale.
Stimolare l’inclusione e la partecipazione non riguarda solo le videogiocatrici, ma anche le professioniste del settore.
I benefici che i videogiochi portano in ambito cognitivo sono ampiamente documentati e il loro rapporto con la scelta di una carriera nelle discipline STEM da parte di giovani donne sembra essere molto stretto.
Organizzazioni nel mondo che si occupano di inclusione e diversità nel mondo del gaming
Nel mondo esistono molte organizzazioni che promuovono l’inclusione, stimolano il dialogo e si muovono attivamente all’interno della community internazionale con programmi concreti per la tutela del valore della diversità.
Il loro ruolo punta a migliorare il rapporto con il gaming e l’industria dei videogiochi non solo per le donne, ma anche per tutte le altre identità di genere.
Avrete già sentito parlare di queste iniziative.
Women in games
Women in Games è un’organizzazione senza scopo di lucro nata nel Regno Unito nel 2009.
Supporta e coinvolge una comunità globale di donne, ragazze, persone di diverse identità di genere, transgender, gender diverse e intersex con l’obiettivo principale di mantenere un ambiente equo, paritario e sicuro all’interno del mondo del gaming.
Le loro attività riguardano il mondo del gaming nella sua totalità e mirano a favorire lo sviluppo del pieno potenziale di tutti gli individui coinvolti.
Il loro raggio d’azione si sviluppa su cinque fronti principali: Educazione, Politica, Industria, Comunità e Cultura, in modo da riuscire a dialogare con ogni ambiente e livello per apportare un contributo reale e duraturo alla community e all’industria dei videogiochi.
Sul loro sito internet è possibile rimanere aggiornati sulle iniziative dell’organizzazione, le attività delle ambassador e scaricare risorse utili come la guida: Building a Fair Playing Field.
Girls Who Game
Girls Who Game è un’iniziativa creata da Dell Technologies in collaborazione con Microsoft e Intel e che si appoggia alla piattaforma Minecraft Education.
Come è possibile leggere sul sito internet, Girls Who Game è un programma extracurriculare che ha lo scopo di supportare studentesse svantaggiate nello studio delle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
Attraverso il lavoro di gruppo, la creatività e il gioco, le partecipanti al programma sono in grado di acquisire competenze come il pensiero computazionale e critico, la comunicazione, innovazione e problem solving.
Con il supporto di tutor, mentori e insegnanti, le giovani studentesse sono accompagnate nel loro percorso di sviluppo e autodeterminazione, compiendo i primi passi per la loro formazione futura nel mondo digitale.
I programmi di AIV per i più giovani
Con alle spalle vent’anni di esperienza nella formazione videoludica, AIV ha attivato anche alcuni percorsi formativi per i più giovani.
Nata nel 2004 per formare professionisti nello sviluppo videoludico, negli anni ha attivato anche diversi percorsi professionalizzanti all’interno delle scuole.
I videogiochi nel corso degli anni sono diventati non solo un media estremamente diffuso, ma anche un valido strumento didattico.
Dopo diversi esperimenti all’interno delle scuole, ha attivato anche alcuni corsi brevi per i più giovani.
AIV Summer Camp e Unreal Editor For Fortnite sono infatti dedicati rispettivamente a giovani dai 12 ai 15 anni e dai 14 ai 19 anni. Si svolgono nei mesi estivi in modo da non interferire con i percorsi di studio curriculari.
Mettere a frutto i mesi estivi per imparare ad usare un motore di gioco può essere una valida alternativa a occupazioni più tradizionali e costituiscono anche un momento prezioso per entrare in contatto con coetanei con le stesse passioni ed interessi.
Una delle competenze su cui AIV si concentra molto nel suo programma di studi è proprio il lavoro di gruppo.
Imparare a relazionarsi con gli altri, comunicare e risolvere problemi in un ambiente protetto che stimola la creatività e la curiosità, è uno dei punti cardine della formazione di giovani uomini e donne prima che professionisti del mondo digitale.
Conclusioni
Capire quanto le donne giocano ai videogiochi è fondamentale per riconoscere il ruolo significativo delle donne nel settore dei videogiochi e promuovere la loro presenza attraverso iniziative di inclusione e sostegno.
Programmi di tutoraggio, partecipazione ad eventi di gaming e panel, insieme ad organizzazioni come Women in Games e Girls Who Game, contribuiscono a creare un ambiente equo e sicuro.
Inoltre, i programmi educativi come quelli offerti da AIV per i giovani consentono loro di sviluppare competenze nel campo videoludico e STEM, preparandoli per il futuro digitale.