Questo mese abbiamo avuto il piacere di incontrare David Farris, un nostro ex studente del corso triennale di Grafica 3D, il quale in questo periodo di quarantena ha lavorato ad un progetto in realtà virtuale e aumentata dedicato ai 500 anni di Raffaello Sanzio
Ciao David, grazie mille per aver accettato la nostra intervista. Potresti presentarti brevemente ai nostri lettori (nome completo, età, azienda per la quale lavori, tuo ruolo attuale)?
Un saluto a tutta AIV e grazie mille a voi per questa intervista. Mi presento, sono David Farris, ho 26 anni, e attualmente collaboro con Skylab Studios nel ruolo di 3D Artist.
In cosa consiste esattamente il tuo lavoro?
Principalmente creo o modifico modelli 3D il cui utilizzo può variare. C’è il modello che deve essere usato nella realtà aumentata, con il tuo smartphone o tablet, fai una scansione ad un marker o ad un codice QR, ed ecco che ti appare sullo schermo. C’è quello che deve essere utilizzato per la presentazione di un prodotto. Un’altra volta invece, come per esempio il museo a tema Raffaello, devo creare o modificare dei veri e propri ambienti, ambienti che poi dovranno essere resi in immagini panoramiche (ottenute tramite rendering) da usare sempre in realtà aumentata/virtuale.
Potresti raccontarci come è nata la collaborazione con Skylab Studios per il progetto su Raffaello?
La sede tarquiniese di Skylab Studios cercava un 3D Artist con cui collaborare, l’obiettivo era quello di crescere sempre di più nel campo della realtà aumentata e virtuale. Io ho semplicemente avuto la fortuna di propormi al momento opportuno. Appena gli dissi che ero un 3D Artist, e dopo avergli fatto vedere qualche mio lavoro, mi diedero subito la possibilità di collaborare al progetto su Raffaello. Erano i primi di febbraio e da allora ho continuato a collaborare con loro, giorno e notte, fino al 6 aprile 2020, data in cui “Raffaello in Realtà Virtuale” è ufficialmente uscito.
Qual è stata la tua esperienza con la realtà virtuale e la realtà aumentata?
Prima di collaborare con Skylab Studios non mi ero mai approcciato alla realtà aumentata e nemmeno a quella virtuale. Sono stati mesi impegnativi, ora non lavoravo più per fare videogiochi o miniature, l’obiettivo era cambiato, il lavoro più o meno era lo stesso, ma dovevo aggiornarmi, soprattutto sul rendering. Però col tempo e la costanza sono riuscito ad adattarmi, mi sento professionalmente cresciuto da questa esperienza e conto di poter migliorare sempre di più.
Qual è stato il tuo percorso in termini lavorativi dopo aver terminato gli studi ad AIV?
Dopo aver terminato AIV (il corso triennale di Grafica 3D, ndr) ho fatto un po’ di tutto. Ho lavorato come freelance per più clienti, creando loghi, grafiche da usare in app per cellulari ecc.. Ho collaborato con un gruppo di ragazzi per lo sviluppo di un gioco di ruolo cartaceo, Sideralia, in quel caso mi occupavo della realizzazione di miniature (più precisamente creavo modelli da far poi stampare in 3D), ora il progetto ha subito un rallentamento, anche a causa della quarantena, ma ovviamente c’è tutta l’intenzione di portarlo a termine. Mi è capitato anche di lavorare come libero professionista per lo studio romano di LEAF games & software, per loro ho realizzato un po’ di tutto, modelli 3D, grafiche, texture ecc.. Ed ora eccomi qua, ho collaborato con Skylab Studios e con loro ho realizzato questo meraviglioso progetto in onore del Maestro Raffaello.
Quanto e in che modo è stato importante a livello formativo l’avere scelto un simile percorso di studi?
Direi che aver scelto questo percorso formativo sia stato fondamentale. Ho sempre avuto una forte passione per l’arte, in particolar modo per quella videoludica. AIV mi ha permesso di poter fare della mia passione un mestiere, avendo a disposizione un’ampia gamma di competenze. Grazie ad un programma ricco, diluito bene nel tempo e gestito da un gruppo di docenti preparati, disponibili e amichevoli.
Un ringraziamento a David per averci mostrato come la quarantena possa essere un momento produttivo e in particolare a Skylab Studios per averci dato il permesso di utilizzare alcune immagini dal progetto.
Alla prossima intervista!