A TU PER TU CON … PEPPE MARANO

Ciao Peppe, grazie mille per aver accettato la nostra intervista. Potresti presentarti brevemente ai nostri lettori (età, ruolo lavorativo attuale, azienda o studio di sviluppo per il quale lavori)?

Ciao a tutti! Sono Peppe Marano, ho 32 anni e lavoro come Audio Tools Programmer in CD Projekt Red a Varsavia. Grazie a voi per avermi contattato.

CD Projekt Red è oramai una realtà affermata nella gaming industry. Potresti raccontarci la tua esperienza dal primo contatto all’assunzione, fino al tuo arrivo in Polonia?

Il primo contatto è avvenuto l’estate scorsa su LinkedIn. Sono stato contattato da una recruiter per una posizione all’interno del team audio impegnato su Cyberpunk 2077. Già da qualche tempo avevo iniziato a ricevere offerte di lavoro ma quel messaggio mi lasciò letteralmente senza fiato.
Manifestato il mio interesse, al primissimo contatto conoscitivo seguirono un paio di interviews, un test, e poi un invito a visitare lo studio di Varsavia per una sessione di colloqui in loco. Dopo qualche settimana di trepidante attesa, finalmente la proposta ufficiale.
L’azienda si è dimostrata molto disponibile nel concordare una data che mi permettesse di concludere i progetti in corso a Roma. Poi bagagli, partenza da Fiumicino alle sei del mattino ed eccomi qua, sopravvissuto al mio primo inverno polacco.

Quali esperienze lavorative hai avuto prima di approdare in CD Projekt?

Ho lavorato per circa cinque anni all’interno di Yonder, uno studio di sviluppo romano nato proprio dall’incontro tra alcuni allievi dell’AIV. È stata un’esperienza intensa, insieme ci siamo fatti le ossa e con il tempo ognuno di noi ha individuato il proprio ruolo.
Quando lavori in un team indie ti occupi di quasi tutti gli aspetti dello sviluppo, dal gameplay alla build pipeline, tuttavia io mi sono sempre dedicato con maggiore interesse all’implementazione di musica e suoni. È stata un’ottima palestra che si è presto trasformata in una vera e propria realtà professionalizzante.
Insieme abbiamo rilasciato due titoli, Red Rope: Don’t Fall Behind, pubblicato su Steam nel Luglio del 2016 e Circle Of Sumo, pubblicato su Nintendo Switch ad Ottobre del 2018.
Ho anche lavorato in AIV come docente di programmazione durante lo scorso anno accademico.
Quanto è stato importante il tuo percorso formativo per entrare nella game industry?
È stato fondamentale. Oggi viviamo in una realtà dove tutto ciò che riguarda la realizzazione di un videogioco è molto più accessibile, ma in quegli anni, perlomeno in Italia, non c’era nulla che offrisse una formazione specifica in questo settore. Gli studi in accademia seguiti dall’esperienza di sviluppo con Yonder sono stati determinanti. Per lavorare nella game industry è necessario un solido bagaglio di competenze ma anche il dinamismo per espanderlo in qualunque momento, reggere la pressione delle scadenze e la capacità di lavorare in sintonia con il proprio team e con altri dipartimenti. Portare avanti un progetto dal prototipo alla release sintetizza molti di questi aspetti.
Quale consiglio daresti ad un ragazzo/a che vuole intraprendere una carriera in ambito videoludico?
Tutti sappiamo che quello videoludico è un settore iperdinamico. Il mio consiglio, qualunque sia l’area di interesse, è di non dare mai per scontata la propria formazione o l’esperienza con un determinato set di strumenti. L’attitudine ad espandere le proprie competenze, a lanciarsi su una tecnologia mai vista prima, credo sia un requisito fondamentale per godersi questo mestiere. Un’altra cosa molto importante è individuare la propria “core skill” e su quest’ultima costruire la propria figura professionale. Molto spesso nella game industry vengono richieste figure specifiche.
Domanda bonus: Cyberpunk 2077, stai lavorando anche a tu all’ attesissimo titolo? (SE PUOI DIRE QUALCOSA)
Sì. 😉
Grazie mille Peppe, non vediamo l’ora che Cyberpunk 2077 sia rilasciato, così potrai raccontarci qualcosina in più! 😉
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