Essere un Artista nell’era dell’Intelligenza artificiale – Il podcast con Laura Gallagher

In questo podcast di 80 Level, Laura Gallagher e Kirill Tokarev parlano di cosa voglia dire essere un artista nell’era dell’intelligenza artificiale, di come utilizzare il proprio valore artistico e dello stato dell’arte del mondo dell’industry.

Chiunque abbia a disposizione una connessione internet sa di cosa si parla quando menzioniamo il dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale in ambito artistico.

Sia che si parli di 3D art, testi, musica, pittura, nell’ultimo anno siamo stati letteralmente sommersi da notizie, opinioni e approfondimenti che cercano di dare un senso all’uso di uno strumento così potente. 

Costantemente divisi tra due fazioni opposte ma allo stesso tempo mutevoli, siamo un po’ tirati da una parte da artisti che ne esaltano le potenzialità e dall’altra da chi è preoccupato per il futuro lavorativo nei mestieri artistici

La foto simbilo delle proteste dei 3D Artist su ArtStation

E così, tra il curioso e lo spaurito, viviamo provando timidamente a dialogare con ChatGPT chiedendole praticamente tutto, un po’ per gioco e un po’diffidenti, domandandoci se tra qualche anno non sarà il nostro nuovo collega di lavoro. 

Come tutte le rivoluzioni e le grandi scoperte, anche l’uso dell’intelligenza artificiale porta con sé una serie di domande e riflessioni a cui non possiamo sottrarci. 

Prima fra tutte è forse quella di definire se si tratti di una rivoluzione tecnica o artistica, e, in entrambi i casi trovare una collocazione nel nostro universo lavorativo. 

Sicuramente approfondire e confrontarsi con chi nel settore ci lavora da anni può darci degli spunti di riflessione interessanti.  

Come il podcast di 80lv con ospite Laura Gallagher.

Laura Gallagher

Laura Gallagher, per chi non la conoscesse, è una Character Artist canadese, educatrice e fondatrice di Outgang, il suo canale Youtube dedicato alla divulgazione su modellazione  e 3D art e che conta 37 mila iscritti, con alle spalle oltre tredici anni nel mondo dell’industria videoludica. 

Nella sua carriera ha lavorato a titoli come Deus Ex: Human Revolution e ha una lunga esperienza di insegnamento in ambito accademico prima ancora che online. 

Ed è proprio dalle sue esperienze che parte questa intensa ora di conversazione tra la Gallagher e Tokarev (editor, media publisher e market research director per 80lv). di cui cerchiamo di riportare i punti più interessanti.

Copyright Laura Gallagher – Testa usata come esempio in un video sul suo canale Outgang per una lezione di ZBrush

I punti di svolta della sua carriera

Alla domanda su quali siano stati i momenti più significativi della sua carriera, Gallagher racconta di come appena diplomata, si sentisse una semplice modellatrice il cui compito era sicuramente quello di rendere al meglio il lavoro dei concept artist, ma nulla di più.

E invece, mentre lavorava a Deus Ex: Human Revolution insieme all’art director Jonathan Jaques-Belletete, c’è stato un cambiamento importante di prospettiva: ha compreso  il profondo valore artistico del suo lavoro.

Fare videogiochi è fare arte, è svolgere un mestiere che ha un profondo valore artistico e umano. 

Quello che Jaques-Belletete le ha fatto capire è che ogni scelta che un modellatore fa è una scelta artistica. E questa consapevolezza, dice, ha messo in prospettiva non solo tutta la sua carriera di digital sculptor, ma ha poi caratterizzato anche il suo metodo di insegnamento.

Ed è qui che entra in ballo il discorso sull’intelligenza artificiale.

Gu strumenti al servizio della creatività

Questa grande importanza che viene data al contributo personale anche in un ambito che a prima vista potrebbe essere etichettato come semplicemente tecnico come la modellazione, cambia completamente la prospettiva. 

L’uso di software o strumenti molto avanzati come l’intelligenza artificiale, sarà sempre secondario rispetto all’apporto personale.

Se hai un forte senso artistico non importa quali strumenti usi, ci sarà sempre il filtro individuale e personale che influenzerà il tuo lavoro.

Come ha sottolineato Tokarev, viene spontaneo, ragionando in questi termini, fare delle analogie ad esempio con il mondo della fotografia. 

Non basta avere una macchina fotografica per essere un fotografo.

Questo perché una foto non è mai semplicemente la replica di un soggetto o ambiente così come appare nella realtà. E’ frutto di un insieme di scelte che restituirà un senso preciso del soggetto ritratto. 

E questo accade perché c’è sempre una componente artistica personale che influenza il modo in cui quel soggetto o ambiente vengono ritratti.

Copyright Laura Gallagher – un’ambientazione realizzata dieci anni fa – Modellazione 3ds MAx, Sculpting in ZBrush

Dove ci porterà

L’intelligenza artificiale è una vera e propria rivoluzione come lo sono stati al tempo l’introduzione di photoshop o, più recentemente, dei software software procedurali o della fotogrammetria.

Questa nuova tecnologia è qui per restare e anzi potrà solo migliorare diventando sempre più avanzata. Sta a noi capire che ruolo darle. Ma, continua la Gallagher, se vedi te stesso come un semplice esecutore del concept allora avrai sempre un ruolo marginale

Essere un modellatore o 3D artist è molto più della capacità di sapere utilizzare un software o uno strumento.

L’esercizio che tutti dovremmo fare è quello di chiederci come possiamo massimizzare il nostro impatto sul mondo e sugli altri, come possiamo raggiungere più persone possibile e come possiamo migliorare la loro vita.

Il ruolo di un modellatore secondo Laura Gallagher

In quest’ottica un modellatore non è solo un esecutore, ma anche un mini art director che deve concentrarsi sui dettagli, lo stile e capire il senso del messaggio che vuole esprimere il concept artist.

Prima ancora di aprire un programma, un buon modellatore deve prima creare una moodboard, fare delle ricerche, chiedersi quale vuole che sia l’effetto finale. 

Deve, in poche parole, assorbire la visione di come il character o environment dovrà essere alla fine del lavoro 

L’interesse è sempre per la persona 

Abbiamo visto centinaia di esempi per cui un’intelligenza artificiale può replicare il lavoro fatto da altri o, più precisamente, può operare una sintesi di stili e contenuti per crearne di nuovi a seconda della richiesta che gli viene fatta. 

Resta però il punto fermo che per ogni creazione artistica, sia esso un personaggio, un environment, un testo o un film, ci porremo sempre la domanda su quale sia stato il procedimento che l’autore ha seguito per arrivare a quel risultato.

Cosa pensava? Qual è stato il processo mentale che l’ha portato a questa scelta?  Ed è questo che da valore all’opera di un artista e che fa la differenza

Cosa aspettarsi dal futuro

Sicuramente, se volessimo disegnare una timeline dell’evoluzione dell’uso dell’intelligenza artificiale, il  2022 sarà forse segnato come  l’anno in cui questi strumenti hanno guadagnato la nostra attenzione.

Da qui in poi probabilmente assisteremo alla loro reale integrazione all’interno delle pipeline di sviluppo.

Al momento le grandi produzioni sono ancora legate a metodi tradizionali e fare una transizione di questo tipo richiede del tempo ma sarà comunque il punto di arrivo a cui si tende. 

Essenzialmente l’intelligenza artificiale potrà permettere una notevole ottimizzazione del lavoro aumentando la nostra efficienza e quindi la nostra produttività. 

Su questo punto in particolare, a conclusione del suo intervento, la Gallagher sottolinea anche l’importanza di usare questo tempo per se stessi, per connetterci con gli altri, per migliorarci e migliorare la qualità delle nostre vite

Vi lasciamo qui alla versione integrale della chiacchierata e al podcast audio.

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