GLI ESPORTS ALLE OLIMPIADI (?)

Poco più di un giorno fa il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), al termine di un vertice tenutosi a Losanna, ha sostenuto per la prima volta ufficialmente che i videogiochi "possono essere considerati delle discipline agonistiche vere e proprie", e quindi un’attività sportiva.

"Competitive eSports could be considered as a sporting activity, and the players involved prepare and train with an intensity which may be comparable to athletes in traditional sports"

Questo comunicato ufficiale del CIO può essere considerato come il primo passo verso il riconoscimento ufficiale dei videogiochi nel mondo olimpico (insieme all’inclusione dei videogamens sportivi ai Giochi Asiatici del 2018), anche se non si deve dimenticare che per essere pienamente riconosciuti come sport olimpici, questi dovranno comunque rispettarne tutti i requisiti necessari (come la diffusione su scala mondiale o l’equa presenza di uomini e donne) ed i valori olimpici, con l’esistenza di un’organizzazione che garantisca il rispetto delle norme e delle regole del Movimento olimpico (anti-doping, scommesse, manipolazione, ecc.).

Gli esperimenti sono già cominciati e non parliamo solo di Fifa e giochi ispirati allo sport; ai recenti Giochi Asiatici indoor sono state assegnate 4 medaglie d’oro ai vincitori di Hearthstone, Star-Craft II: Legacy of the Void, The King of Fighters XIV e Dota 2.

Come discusso alcuni mesi fa dal Parlamento Europeo, quello che forse manca al momento agli eSports, sono gli organismi che si occupino della loro regolamentazione a livello internazionale, anche se alcuni paesi come la Corea del Sud, hanno visto nascere in questi anni delle federazioni nazionali dedicate a questo scopo. Insomma, introdurre gli eSport alle Olimpiadi come discipline olimpiche, sembra oggi un futuro non troppo lontano, nonostante ci siano ancora numerosi quesiti a cui dare risposta.

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