I progetti di Interactive Fiction: Intervista a Luciano La Carbonara

La scorsa settimana abbiamo pubblicato sul sito di AIV – Accademia Italiana Videogiochi, nella sezione dedicata ai progetti didattici, i lavori di Interactive Fiction svolti dagli studenti del corso di Strategic Writing durante il modulo Videogiochi.

Seguiti da Christopher Sacchi, gli studenti del secondo e ultimo anno di corso si sono cimentati nella realizzazione di progetti di Interactive Fiction.

Per saperne di più, nella pagina dedicata ai progetti degli studenti, abbiamo pubblicato anche il commento del docente per spiegare non solo di cosa si parla quando parliamo di Interactive Fiction, ma anche dell’ottica nella quale è stato proposto e svolto questo lavoro.

Perché le Interviste

Abbiamo pensato di dare anche la parola agli autori di queste storie interattive per avere qualche dettaglio in più sul loro processo creativo.

Quali erano i loro obiettivi? E soprattutto si sono mai cimentati prima con una forma narrativa di questo tipo?

Dopo l’intervista a Benedetta Munalli, oggi pubblichiamo le domande che abbiamo rivolto a Luciano La Carbonara, autore di Arcadia, anche lui studente che ha terminato il secondo anno del corso di Strategic Writing.

Se non l’avete ancora fatto, potete giocare all’esperienza a questo link.

Arcadia – il progetto di Interactive Fiction realizzato da Luciano La Carbonara durante il modulo Videogiochi del corso di Strategic Writing.

L’Intervista a Luciano La Carbonara sul suo progetto di Interactive Fiction

Puoi descrivere in breve l’universo narrativo all’interno del quale hai sviluppato questo project work di Interactive Fiction?

      Il Worldbuilding di cui fa parte il progetto è Arcadia, un pianeta avvolto da un velo di oscurità e su cui abitano personaggi appartenenti a delle razze particolari.

Sono umanoidi che si sono evoluti da animali conosciuti sulla terra come: canidi, felini, ungulati, e non conosciuti sulla terra ma appartenenti all’immaginario fantasy: Dinosauri e Draghi.

A cosa ti sei ispirato? Qualche genere in particolare?

      Mi sono ispirato alla space opera e al fantasy raccontato da Star Wars, nel momento in cui si trova a confrontarsi con i misteri soprannaturali di Lost.

Avevi già esperienza in ambito Interactive Fiction come fruitore o autore/trice o è stata la prima volta che ti sei confrontato/a con questo media?

      Ho giocato a varie IF, e è stata la prima volta che ne ho realizzata una; è stato divertente e appassionante.

Qual è l’aspetto più complicato del realizzare un progetto di questo tipo?

      È il media che si trova a metà tra un racconto un fumetto e un videogioco, nella mia opinione, e ha gli aspetti di tutti e tre: narrativi, immaginifici e interattivi.

L’aspetto più complesso è gestirli tutti e tre contemporaneamente dando a tutti il loro spazio.

Sei riuscito/a a mantenere la coerenza con i personaggi e le ambientazioni dell’universo narrativo così come l’hai pensato?

Sì, è stata anche più immediata l’interazione tra PC e NPC. (Playable Character e Non Playable Character n.d.r.)

Quale pensi sia la particolarità di questo media? Quali possibilità offre in più rispetto ad esempio, ad un racconto tradizionale?

      Una IF è fondamentalmente, secondo la mia opinione, un racconto breve ma interattivo e offre la possibilità di raccontare un personaggio come se si muovesse nell’arco di dieci pagine ma insieme a chi gioca.

Quante ore ci hai lavorato?

Il Worldbuilding è stato sviluppato durante lo scorso anno accademico e durante l’ultimo mese ho concentrato i lavori su questa parte narrativa raccontata nella IF.

Il corso Accademico di Interactive Fiction è durato un mese e mezzo, e sicuramente ci ho lavorato almeno una volta a settimana durante questo periodo conciliandolo con le altre consegne annuali.

Sei soddisfatto/a del risultato

      Sì, sono soddisfatto, e spero di poter tornare ad ampliarlo il prima possibile.

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